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VE 14 e SA 15.12 // Cena popolare e Pino Masi in concerto
Noto per il suo impegno politico, ha firmato alcuni dei canti di lotta più famosi del movimento del ’68 e degli anni successivi. Ha proseguito poi la sua attività di cantastorie alternando alla musica la pittura e la scrittura. Ha collaborato artisticamente con Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Julian Beck, Fabrizio De André, Lindsay Kemp, Raffael Garret, Allen Ginsberg, Giorgio Gaslini, Giorgio Albertazzi, Demetrio Stratos.
Programma delle serate :
Venerdì 14 dicembre :
19.30 : Cena popolare.
21.00 : Concerto.
Sabato 15 dicembre :
18.00 : Incontro con un rappresentante del comitato di sciopero della LATI, sciopero
21.00 : Concerto.
ME 5.12 // SCIOPERO!
La crisi dei padroni la paghino i padroni
No ai tagli – si alla giustizia sociale
Il preventivo 2012 proposto dal Consiglio di Stato, prevede il taglio del 2% dei salari per i lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico. La misura è promossa da tutti i membri dell’esecutivo, compreso il rappresentate di quella sinistra che da anni sembra essersi dimenticata la ragione della sua esistenza : la difesa dei diritti della classe operaia e la lotta per conquistarne altri. Tutti d’accordo, quindi, nel fare pagare la crisi alle docenti, agli infermieri, alle funzionarie dello stato, …
Questi tagli non toccano solo le lavoratrici e i lavoratori dello stato. Chi tocca il servizio pubblico nega le garanzie essenziali alla stragrande maggioranza della popolazione, a tutti e tutte coloro per cui è impossibile rivolgersi al settore privato per garantirsi salute, istruzione e svago. Come al solito, pagheranno di più coloro che hanno meno.
Nel formulare questi tagli, il Consiglio di Stato si è trovato concorde anche nel decidere chi non sarà chiamato alla cassa, ossia i veri responsabili di questa crisi: padroni e speculatori. Persone e imprese che per anni hanno beneficiato di una politica di sgravi e forfait fiscali mentre si arricchivano sul sudore degli operai ticinesi e frontalieri nonché sulla miseria del terzo mondo. Ora che arriva il conto di decenni di politiche liberiste? Lo si addebita ancora una volta ai lavoratori e alle lavoratrici. Non sia mai che si vada a chiedere i soldi a chi li ha.
La politica di disuguaglianze sociali e trasversali complicità politiche va combattuta e respinta al mittente.
Come? Facendo pagare la crisi ai suoi responsabili. Tassando retroattivamente i profitti della speculazione, tassando la fortuna accumulata, tassando le successioni, tassando i milionari e industriali che fanno del paese il loro rifugio fiscale… e chi piuttosto che pagare decide di fuggire (spauracchio agitato senza sosta dai nostri politici, anche a sinistra)? Espropriamogli i beni rimasti, e che serva da esempio.
Nulla ci è stato regalato e ora tutto ci vuol essere tolto. Lo sciopero odierno deve rappresentare l’inizio di un cammino volto a un cambiamento radicale. La crisi economica e i conseguenti tagli non sono degli incidenti di percorso ma parte integrante ed essenza stessa del capitalismo. Non ci sarà giustizia sociale senza l’abbattimento di questo sistema economico.
La lotta è l’unico cammino!
scintilla
La flashmob è stata un successo!
Giovedì 22 novembre, alle 18.30, in diverse città, quali Bellinzona, Ginevra, Losanna, Friborgo, Neuchâtel, Berna e Zurigo, il Collettivo Scintilla ha organizzato diverse FlashMob a sostegno del popolo palestinese e in particolare della popolazione di Gaza, duramente colpito queste ore dai bombardamenti israeliani. Alle iniziative hanno aderito Génération Palestine, Kommunistische Jugend Bern, Kommunistische Jugend Zentralschweiz, PC, Comunità kurda, SISA, PS, GC, Movimento 6 aprile insieme a svariate centinaia di persone che, a titolo individuale, hanno voluto partecipare a questo momento di lotta e rivendicazione.
La grande partecipazione solidale su tutto il territorio svizzero serve a sottolineare, se mai fosse ancora necessario, quanto siano internazionalmente considerate barbare e intollerabili le condizioni che da decenni la colonizzazione israeliana impone alla popolazione palestinese e l’arroganza del governo dello Stato sionista che ignora le innumerevoli condanne internazionali. Con ciclicità drammatica, la striscia di Gaza è colpita da bombardamenti, seguiti talvolta da veri e propri assedi, da parte della milizia israeliana: vittime predestinate sono, spesso e volentieri, i civili, fra i quali molte donne e bambini. Civili che come unica colpa hanno quella di cercare di sopravvivere in un territorio martirizzato e depredato dai coloni e dallo Stato israeliano dalle più fondamentali risorse naturali, prime fra tutte quelle idriche.
A cavallo fra dicembre 2008 e gennaio 2009, l’operazione “Piombo Fuso” ha causato la morte di 1330 civili palestinesi. Questa volta, l’ennesima carneficina (ipocritamente chiamata “Colonne di Difesa”) ha lasciato sul campo, nel corso di 1500 raid aerei, più di 160 vittime e migliaia di feriti. La stragrande maggioranza, ancora una volta, è costituita da civili.
Quello a cui assistiamo è un vero e proprio genocidio volto a scacciare il popolo palestinese dalla sua terra. Chi rimane è destinato a morire, senza cibo o acqua, colpito da un missile o da un proiettile, schiacciato da un bulldozer.
A fronte di questi avvenimenti, restare in silenzio significa diventarne complici. Ci opponiamo fermamente e con sdegno a questa logica dove omertà e ipocrisia la fanno da padroni e sosteniamo a gran voce che non saremo liberi fino a quando la Palestina e il suo popolo non saranno liberi di vivere in pace.
Dalle 20:00 di giovedì sera è ufficialmente entrato in vigore il cessate il fuoco. Non dobbiamo però commettere l’errore di chiamare “pace” questo scempio: Israele uccide anche quando non bombarda. Gaza (uno dei territori avente la più alta densità demografica del pianeta) rimane ai sensi del diritto internazionale un “territorio occupato”. Il 34% della popolazione (la maggior parte giovani) è senza lavoro, l’80% dipende direttamente dagli aiuti umanitari (aiuti medici ed alimentari che frequentemente marciscono nei depositi ai posti di blocco israeliani), il 35% delle terre coltivabili e l’85% delle acque destinate alla pesca sono totalmente o parzialmente inaccessibili a causa delle restrizioni imposte mano militari.
Dove vige l’apartheid non può esserci pace. Dove non c’è giustizia, “pace” non è altro che una vuota parola in bocca all’oppressore.
Contro le politiche inumane e il terrorismo di stato, in solidarietà alla resistenza e alla popolazione civile palestinese!
L’indifferenza è un crimine, l’equidistanza è ipocrisia.
Scintilla
Solidarietà con i prigionieri e le prigioniere curde in sciopero della fame
800 prigionieri e prigioniere curde sono in sciopero della fame da quasi due mesi. Rivendicano il diritto a delle condizioni di prigionia dignitose e il riconoscimento della lingua curda da parte dell’occupante turco. In effetti in Turchia parlare curdo è un atto rivoluzionario e illegale e l’uso di questa lingua è proibito nelle scuole e nei tribunali. I prigionieri chiedono inoltre la fine dell’isolamento del dirigente del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Oçalan, un isolamento totale che dura da ormai più di 13 anni.
Scintilla è sensibile al grido di rivolta che risuona nelle carceri di Turchia. Il nostro pensiero, la nostra solidarietà e il nostro sostegno va ai compagni e alle compagne prigioniere. Non siete soli. non siete sole. La vostra lotta è la nostra. Una lotta che non si fermerà finché non sarete tutti e tutte libere, dalle sbarre delle carceri e dall’oppressione imperialista dello Stato turco.
Libertà per i e le rivoluzionarie prigioniere!
Libertà per il popolo curdo!
Scintilla
3 Novembre // Fleischkäse live at Zoccolino
Sabato 3 novembre all’osteria Zoccolino in piazza governo a Bellinzona ci sarà un’iniziativa della Scintilla in favore dei diritti dei/delle migranti e contro le politiche razziste.
Alle 18.30 discussione sul referendum contro il peggiornamento della legge sull’asilo, c’è tempo fino al 17 gennaio per raccogliere 50’000 firme. Si parlerà anche della campagna per il diritto di soggiorno dei/delle migranti portata avanti dai compagni e dalle compagne lucernesi del Bündnis 6 oktober.
Alle 20.00 suoneranno i FLEISCHKÄSE! Combat punk da Lugano e gruppo preferito della Scintilla.
La serata è organizzata da Scintilla e dal Gruppo Majakovskij per la cultura popolare.
La serata di sabato servirà a lanciare la partecipazione ticinese al corteo del 17 novembre a Lucerna “Diritto di soggiorno per tutti e tutte, subito!” organizzato dalla Bündnis 6 oktober. La Scintilla, con il contributo di altre organizzazioni (Stop all Ignoranza, UNIA, Un Calcio al Razzismo), ha organizzato un bus per andare a Lucerna. Partenza da Lugano-stazione alle 11.30, da Bellinzona (Stazione di Arbedo-Castione) alle 12.15. Costo della trasferta ca. 10 CHF. Per iscrizioni : scintilla@canaglie.net. Ci sono ancora posti liberi.
CONTRO IL RAZZISMO E PER I DIRITTI DEI E DELLE MIGRANTI : TUTTI E TUTTE A LUCERNA!
Scintilla
Vittoria operaia alla LATI: solo la lotta paga!
Il collettivo Scintilla prende atto con soddisfazione della firma del contratto collettivo di lavoro (CCL) che cementa i diritti di lavoro basilari per tutti gli operai e le operaie della LATI di Sant’Antonino.
Considerando le forti resistenze opposte dalla direzione al fine di sottrarsi alla firma del CCL e le scarse notizie riportate dai media, possiamo affermare che il CCL sia stato conquistato, non mendicato come troppo spesso accade sul nostro territorio: conquistato con la lotta, perché solo la lotta paga!
Nel ringraziare chi li ha sostenuti con il caldo abbraccio della solidarietà di classe, il comitato di sciopero scrive: “Oggi voi avete gridato assieme a noi rispondendo al nostro appello, noi lo faremo con voi domani e vi saremo accanto nelle vostre lotte.” La complicità e solidarietà tra chi lotta sui vari fronti è imprescindibile per riuscire insieme ad abbattere i privilegi, appannaggio di pochi, e costruire una società diversa.
Infatti, il CCL non deve in alcun modo rappresentare il fine ultimo, bensì una tappa del percorso di emancipazione volto alla creazione di una società fondata su uguaglianza e libertà. Benché l’ottenimento di migliori condizioni di lavoro sia di fondamentale importanza, arrestarsi ad esse non permette di spezzare le logiche di sfruttamento permeanti l’attuale sistema economico e sociale.
Il conflitto alla LATI ha indicato il cammino. Chi ci sfrutta, ci vuole docili e divisi. Per vincere dobbiamo essere determinati e uniti.
In ogni fabbrica, cantiere, scuola e in ogni posto di lavoro si possa accendere una scintilla di giustizia, dignità e coraggio!
La lotta è l’unico cammino!
Organizzarsi e lottare!
Scintilla
Nasce Girovegando, blog di ricette vegane
Per chi fosse interessato a portare a tavola anche solo di tanto in tanto del cibo che non implichi morte, sofferenza o prigionia di animali e che abbia un impatto ambientale minore rispetto al mangiare tradizionale, due militanti di Scintilla, vegan da alcuni anni, hanno creato un blog da cui è possibile trarre delle idee da mettere sotto i denti.
Le ricette ne sono la colonna portante, ma un po’ di spazio è riservato anche a resoconti di viaggi e ad autoproduzioni di prodotti eco-bio. Nella sezione “Il blog e i suoi autori” si trovano una piccola presentazione e un approfondimento in cui sono spiegate le ragioni del blog e della scelta vegan di chi lo gestisce.
Con la speranza di seminare qualche seme di ribellione
http://girovegando.noblogs.org/
Solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori della LATI
La Scintilla porta la propria solidarietà ed il proprio supporto alle operaie e gli operai della LATI, che da tempo lottano per condizioni di lavoro dignitose. L’infame condotta del padronato non scalfirà la combattività e l’orgoglio di chi lotta con determinazione!
La lotta degli operai e delle operaie della LATI è anche la nostra!