800 prigionieri e prigioniere curde sono in sciopero della fame da quasi due mesi. Rivendicano il diritto a delle condizioni di prigionia dignitose e il riconoscimento della lingua curda da parte dell’occupante turco. In effetti in Turchia parlare curdo è un atto rivoluzionario e illegale e l’uso di questa lingua è proibito nelle scuole e nei tribunali. I prigionieri chiedono inoltre la fine dell’isolamento del dirigente del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Oçalan, un isolamento totale che dura da ormai più di 13 anni.

Scintilla è sensibile al grido di rivolta che risuona nelle carceri di Turchia. Il nostro pensiero, la nostra solidarietà e il nostro sostegno va ai compagni e alle compagne prigioniere. Non siete soli. non siete sole. La vostra lotta è la nostra. Una lotta che non si fermerà finché non sarete tutti e tutte libere, dalle sbarre delle carceri e dall’oppressione imperialista dello Stato turco.

Libertà per i e le rivoluzionarie prigioniere!
Libertà per il popolo curdo!

Scintilla