Fermare l’integrazione?! NO!

All’onore delle cronache l’ennesimo attacco alle già esigue strutture sociali volte a tutelare la dignità dei migranti a livello cantonale: Gobbi ha deciso di chiudere la Commissione Integrazione.

Dopo quest’ennesimo colpo basso del neo consigliere di stato la reazione della popolazione che ancora crede che una società multiculturale e mutiraziale sia l’unica via percorribile non può più farsi attendere!

Per queso Scintilla invità tutti e tutte a partecipare numerosi al presidio spontaneo indetto per domani, giovedì 28 luglio 2011 tra le 17°° e le 19°°, in piazza governo a Bellinzona.

Sotto trovate il testo dell’appello che in queste ore sta circolando.

Nessun uomo è illegale!

Scintilla

 

L’integrazione non può essere fermata

Presidio in Piazza Governo a Bellinzona

Giovedì 28 luglio 2011 dalle 17’00 alle 19’00

Norman Gobbi, in piena estate, per cercare di evitare che si alzino polveroni, ha deciso di chiudere e snaturare la Commissione Integrazione. Ente che dal 2004, con rappresentati di ambienti interessati, minoranze e comunità religiose sostiene l’organizzazione di progetti atti a favorire l’integrazione e lottare contro il razzismo.

Con questo grave atto di forza il Consigliere di Stato istituzionalizza e declina nella pratica quelle che fino ad ora rimanevano delle semplici boutade fasciste urlate dalle pagine del Mattino della Domenica. Dopo la presa di posizione contro il centro di registrazione a Chiasso, la chiusura delle aree nomadi, l’abolizione della commissione rende chiaramente l’idea dell’animo xenofobo con cui Gobbi ha intenzione di governare il suo dipartimento.

Anche le modalità con cui è stata presa questa decisione lasciano grossi dubbi, sia dal profilo formale, sia per la scelta di riformarla ad inizio anno dopo averla epurata e modificata a suo piacimento. Gobbi prova ad agire al di sopra di tutto e tutti, come è tipico del suo partito.

Il chiaro attacco alla commissione banalizza il razzismo e la discriminazione, fenomeni fortemente presenti nella vita di qualsiasi persona migrante che vive il nostro territorio. Gobbi fomenta l’odio, poi minimizza il razzismo. Noi migranti e noi svizzeri, attenti alle dinamiche sociali, sappiamo che c’è ancora un’intera strada da percorrere affinché accoglienza, pari diritti, scambio interculturale, reciproco rispetto e comprensione, siano terreno comune per l’insieme della collettività che formiamo.

La migrazione è un dato di fatto con cui la società tutta dovrà confrontarsi. Pensiamo quindi sia meglio affrontarla con delle politiche di apertura e di integrazione che abbiano al centro la dignità dell’essere umano. La politica dell’odio portata avanti dai partiti di destra non fa che accrescere l’intolleranza e le manifestazioni xenofobe. I recenti eventi di Oslo, ma anche episodi meno eclatanti ma più diffusi, le campagne politiche razziste creano un clima di diffidenza che come una patina si deposita su tutta la società e rischia di renderci meno solidali e aperti, meno curiosi e meno rispettosi. Sembrano degli attacchi contro fasce minoritarie della popolazione ma che avranno dei pesanti influssi su tutti noi. Presto o tardi ce ne accorgeremo.

Noi, svizzeri, migranti, seconde generazioni, noi cittadini del mondo che crediamo nella dignità e nella solidarietà parteciperemo a questo presidio. Siamo preoccupati per le scelte scriteriate del dipartimento delle Istituzioni presieduto da Gobbi ed esprimiamo fermamente il nostro dissenso continuando a portare avanti nella quotidianità gesti e iniziative di apertura e solidarietà.

Cittadini e cittadine in rete solidale

I Criminali chi sono?

Qui di sotto trovate il testo completo del contributo di Scintilla pubblicato sul “volantone” di solidarietà  a Billy, Costa e Silvia nell’ambito dei processi che si terranno dal 18 al 22 luglio.

Volantino completo di tutti i contributi scaricabile a in fondo all’articolo.

I criminali chi sono?

Il 15 aprile 2010 Billy, Costa e Silvia sono stati fermati dalla polizia zurighese; dopo 15 mesi di detenzione preventiva, dal 18 al 22 luglio saranno processati. I media mainstream hanno focalizzato l’attenzione esclusivamente sulla presunta volontà dei tre giovani di danneggiare un’infrastruttura in costruzione che avrebbe ospitato il centro di ricerca sulle nanotecnologie dell’IBM, definendo l’azione come terroristica. In nessun articolo o servizio apparsi sui principali canali di informazione si sono cercate di capire le possibili ragioni che li avrebbero spinti ad un tale gesto.

L’IBM e gli altri colossi industriali, finanziari e multinazionali del mondo intero, sostenuti dai governi, mostrano di lavorare per il benessere dell’umanità. È realmente così?

Nei paesi poveri del mondo, secondo l’UNICEF, ogni giorno muoiono 4’000 bambini poiché non allattati al seno. La responsabilità è dovuta in gran parte alla promozione del latte in polvere della Nestlé, il quale, fornito gratuitamente negli ospedali, crea disaffezione per il latte materno, e quindi dipendenza da un prodotto che viene spesso preparato con acqua inquinata, o che viene eccessivamente diluito per mancanza di soldi.

Gli organismi geneticamente modificati, criticati anche dai consumatori europei, secondo le industrie biotecnologiche che li producono (come ad esempio la Monsanto, che detiene il 90% del mercato dei semi geneticamente modificati, con un fatturato annuo di 7,5 miliardi di dollari), sarebbero la soluzione alla fame nel mondo. Eppure queste industrie, grazie al sistema dei brevetti, hanno il diritto esclusivo di commercializzare e stabilire il prezzo di diversi tipi di sementi. Controllando le sementi controllano l’alimentazione umana. A causa di questo monopolio, ogni anno migliaia di contadini del terzo mondo sono messi in ginocchio in quanto non possono far altro che indebitarsi per acquistare i semi; nel 2009 oltre 17’000 contadini indiani si sono tolti la vita, i suicidi sono iniziati ad aumentare quando il governo ha rimosso il sostegno pubblico alle coltivazioni ed introdotto la possibilità di coltivare organismi geneticamente modificati.

Anche le industrie farmaceutiche, come Novartis (con un utile di 9,41 miliardi di franchi nel 2010) e Roche (8,89 miliardi nel 2010), grazie ai brevetti, detengono il monopolio di un numero elevatissimo di farmaci. A causa di questo tipo di politica, nei paesi poveri del mondo muoiono ogni anno 1,5 milioni di bambini per diarrea e 1,6 milioni di bambini per polmonite, malattie facilmente curabili se l’accesso ai farmaci fosse gratuito o meno proibitivo.

Le guerre indette dall’occidente con il pretesto di abbattere regimi sanguinari, ma in realtà dettate dagli interessi dei governi occidentali per il petrolio, hanno già spezzato un numero spaventoso di vite: nei conflitti in Afghanistan sono morti almeno 34’000 civili, in Iraq 110’000 e in Libia 10’000, senza contare le persone rimaste mutilate, ustionate, paralizzate, i bambini ritrovatisi senza genitori e le intere famiglie rimaste senza un tetto. Queste atrocità giovano molto all’industria delle armi e alle lobby petrolifere. Anche la Svizzera si alimenta di questi genocidi, basti pensare che nel 2010 la confederazione ha esportato materiale bellico per un valore di 640,5 milioni di franchi.

Attualmente nel mondo sono in corso più di 50 conflitti. Gli scontri armati, i regimi autoritari e gli interessi economici dell’occidente sono spesso la causa di ondate di migranti che scappano da condizioni di miseria e morte.

Dal 1988 sono morte in mare oltre 17’000 persone dirette in Europa, e solo da inizio gennaio 1’820 persone hanno perso la vita al largo delle coste europee, senza contare i numerosi naufragi di cui non si sa nulla. Le persone che riescono a raggiungere le sponde del mediterraneo, spesso dopo viaggi estenuanti, si trovano davanti al muro di odio, intolleranza e paura dalla fortezza Europa. Durante il loro soggiorno nei paesi in cui cercano aiuto, sono reclusi in centri blindati, costantemente sorvegliati come dei criminali, per venire in molti casi rispediti in patria, colpevoli solo di aver sperato in una vita migliore.

Questa è solo una piccolissima panoramica sulle nefandezze di industrie e governi.

Che importanza ha l’ipotetica intenzione di sabotare uno stabile rispetto a tutto questo? La presunta azione di Billy, Costa e Silvia non sarebbe stata diretta verso nessun essere umano, bensì verso un’infrastruttura vuota, con lo scapo di bloccare momentaneamente un piccolo ingranaggio della macchina internazionale del business che miete ogni minuto migliaia di vittime innocenti. Invece le pratiche di direttori, presidenti, manager, azionisti delle varie multinazionali e politici senza scrupoli, che agiscono unicamente per incrementare i profitti per il proprio benessere personale, sono quotidianamente responsabili di povertà, sfruttamento, violenza fisica e psicologica, massacri e guerre nel mondo intero.

Da oltre un anno Billy, Costa e Silvia sono costretti dietro le sbarre in attesa di essere puniti, quei signori in giacca e cravatta sono invece comodi nelle loro lussuose ville e per ogni vita umana distrutta ricevono un bonus a diverse cifre. Questo avviene a causa dello stato, che in luogo di garantire il benessere dei cittadini, con i suoi politici corrotti, i suoi apparati di controllo e repressione e i suoi mass media, protegge e protrae queste logiche del capitalismo, demonizzando e tentando di fermare con ogni mezzo chiunque agisca per cambiare una società gerarchica ed ingiusta in cui il privilegio di pochi è costruito sulla sofferenza di molti.

Grazie allo sviluppo delle nanotecnologie sarà sempre più esteso il dominio sulle nostre vite e su tutto l’esistente. Con la loro applicazione nel settore militare, del controllo e della repressione, saranno potenziati dispositivi come microspie, microsensori, sistemi biometrici, telecamere “intelligenti”, eccetera. La sorveglianza sarà totale, e ogni singolo tentativo di rivolta sarà impossibile.

Se vogliamo un mondo diverso, non possiamo continuare a chinare la testa, accontentarci di notizie parziali, la nostra indifferenza permette l’indisturbato perpetuarsi di questo sistema di dominio. È giunta ora di organizzarsi e lottare!

Scintilla

Scarica volantone

4 luglio 2011: Mobilitazione edilizia Ticinese

I militanti della Scintilla hanno preso parte alla mobilitazione dei lavoratori edili ticinesi indetta dal sindacato Unia per il 4 luglio 2011.

La giornata è stata un successo storico che ha visto oltre ad una massiccia partecipazione di lavoratori del settore anche un esteso sostegno da parte della popolazione: oltre 1800 persone in piazza. Tutto questo nonostante il tradimento dell’organizzazione cristiano sociale ticinese che da prima ha annunciato la sua adesione alla giornata poi ha voltato le spalle ai lavoratori tentando di sabotare il successo della stessa.

Un no deciso al degrado di un settore che nel contesto elvetico è sempre stato la punta di diamante del sindacalismo che cerca di affacciarsi alla lotta.

I militanti della scintilla, oltre ad essersi messi a disposizione per picchetti e logistica varia, sono stati al fianco degli operai durante tutto il corso della giornata cercando di discutere e di favorire una lettura di classe alla mobilitazione.

Noa: Canta la Pace ma vuole la Guerra!

Nell’ambito dell’ultima edizione di festate tra le varie proposte culturali è stato proposto anche il concerto di Noa, cantante israeliana che si è tristemente distinta per le sue posizioni a favore della guerra e contro il popolo palestinese.

Militanti della Scintilla e del CS()A il Molino hanno distribuito il seguente volantino prima, dopo e durante il concerto  per informare i presenti su cosa si cela dietro le false parole di pace e amore della cantante sionista.

qui sotto il testo del volantino e in’allegato lo stesso.

 

Noa : Canta la Pace ma vuole la Guerra

 

Gennaio 2009. I bombardieri, le navi da guerra e l’artiglieria israeliana rovesciano sulla

popolazione civile di Gaza tonnellate di bombe, missili e fosforo bianco.

Noa scrive una lettera aperta in sostegno all’intervento militare.

 

La lettera, farcita di critiche a Hamas ma estremamente generosa verso i crimini di Israele, si conclude con un appello alla guerra. Noa infatti scrive: « spero per voi che Israele faccia il lavoro che tutti sappiamo debba essere fatto e finalmente vi liberi di quel cancro, quel virus, quel mostro chiamato fanatismo, oggi, chiamato Hamas ».

 

Israele non ha scacciato Hamas da gaza. In compenso durante l’operazione ha violato a più riprese il diritto internazionale e il diritto umanitario :

 

– usando bambini palestinesi come scudi umani

– Usando armi chimiche, come il fosforo bianco, contro la popolazione civile

– Uccidendo 1500 civili, tra cui 400 bambini e 100 donne

 

Il regista israeliano Udi alona ha risposto così alla lettera aperta di noa : « Tu ruoti gli occhi, usi le tue parole d’amore al servizio dei tuo popolo conquistatore e chiedi ai Palestinesi di arrendersi con voce tenera. Tu dai ad Israele il ruolo di liberatore. Ad Israele – che, per oltre 60 anni, li ha occupati e umiliati.”, e ancora “Abbiamo coperto i loro cielo con i jet da combattimento, svettanti come angeli dell’inferno e seminando morte a caso. Di quale speranza stai parlando? Abbiamo distrutto ogni possibilità di moderazione e di vita in comune nel momento in cui abbiamo saccheggiato la loro terra, mentre eravamo seduti con loro al tavolo del negoziato. Possiamo avere parlato di pace, ma li abbiamo derubati anche  degli occhi. Essi volevano la terra data loro dal diritto internazionale,

e noi abbiamo parlato in nome di Dio.”

 

Il vestito di colomba non ci inganna. La pace non sta nelle parole o nei testi delle canzoni ma nei fatti. Noa non critica i crimini di Israele, li difende. Cosa ci fa in un luogo di incontro e di confronto pacifico fra i popoli e le culture come festate una che crede che il male si sconfigga con bombe e cecchini ?

LA SUA VOCE GRONDA SANGUE

Organizzarsi e lottare!

C S O A i l M O L I N O

S C I N T I L L A

 

Scarica volantino: Noa